IL FUMETTO: CRONACA E STORIA
Paolo Cossi folletto del fumetto,
alchimista del colore, ricercatore, insoddisfatto sperimentatore. Autore di
graphic novel, narratore di biografie, di luoghi, interprete di storie, critico
osservatore del passato e delicato testimone della vita delle persone.
Si muove nel mondo del fumetto portandoci
a ricordare quanto la storia, le vicende narrate o meglio gli accadimenti
divenuti proprietà di molti, diventino dinamiche della comunicazione permettendo
la sopravvivenza della memoria collettiva.
Cossi entra in gioco con autorità
usando il fumetto nella sua complessità di elementi narrativi, stilemi e forme,
tratti e colori.
Il fumetto come veicolo di
trasmissione, il fumetto come sperimentazione, il fumetto come strumento di
narrazioni e sintesi di emozioni.
Paolo Cossi ha fatto tesoro delle
varie esperienze, dei diversi percorsi di ricerca e tecnica ,passando dall’ironia
di Corona ai sogni narrati di Tina
Modotti, dall’avventura di Un gentiluomo di fortuna alla dolcezza dell’Uomo più
vecchio del mondo.
Ha saputo raccontare anche
momenti luttuosi come in Medz
Yeghern, il grande male o di 1914 io mi rifiuto, lo ha fattto da narratore crudo che, nell’essenzialità
di una narrazione per quadri, evoca il vissuto dei momenti, i sentimenti delle
situazioni.
Il terremoto del Friuli,
rappresenta un momento particolare nelle produzioni di Paolo, forte delle intuizioni sperimentate, in altri
lavori precedenti come Una Bomber o
La Storia di Mara, sfrutta
le possibilità dell’arte sequenziale per sfruttare la plasticità dell’esecuzione
a finalità di illustrazione.
Non è quindi un libro di fumetto
in senso classico, è piuttosto una narrazione per immagini che attinge a piene
mani alla flessibilità narrativa del fumetto.
Per fare questo mixa immagini con
taglio fotografico, tecnica di illustrazione finalizzate a dare profondità alla
vignetta , tratteggi così impressi sulla carta che sembra di toccarli , scale
di grigi enfatizzate a dare tono e colore ai movimenti delle vignette.
Pur mantenendo una staticità
narrativa, ricordo che questo lavoro è una narrazione per sequenze, si sperimentano: la tutta pagina , la striscia tradizionale o una particolare pagina di micro vignette.
Nell'insieme questo lavoro vive una sua particolare dinamica, tant’è che, malgrado queste sperimentazioni, è un lavoro che si legge
facilmente e con soddisfazione.
E’ il racconto di simboli, come i
campanili, contemporanei alla testimonianza di persone, che rifiutano di
abbassare la testa e, assoluti in un mondo di rovine, si stagliano con
orgoglio nel panorama di devastazione.
E’ un racconto di numeri e di
tempo: 57 vignette, i 57 secondi della scossa , 57vignette per 57 storie, per
57 vissuti… 57 tra i tanti, dentro
i quel momento
Paolo racconta molto bene gli
istanti, è un sguardo sui dettagli, su quello che era la vita prima e quello
che significherà dopo.
Strane cartoline quelle che Paolo
illustra nel libro, un mondo ancorato a ritmi e vissuti, fuori dal tempo
prima, a drammi nel caos della
situazione, dopo; ma tutto si riconduce
alle persone, persone che vengono oltraggiate , graffiate dagli eventi…
guardate i cieli: non è un
tratteggio quello che si vede,
è una nuova condizione che, in
tutta la sua drammaticità, si prepara a strappare il velo dell’esistenza di una
terra per portarla alla cronaca.. mai come prima.
Questo fumetto è anche una mostra,
strutturato in modo dinamico, mettendo insieme tutti gli elementi per
aggregazioni di quadri, aggregazioni che hanno un senso indipendentemente dal
senso di lettura e dal punto di partenza.
Ancora la metafora del terremoto,
evento che sconvolge la visione precedente, la quotidianità, le certezze , per
introdurre, comunque, un nuovo modo di percepire la realtà trasformata.
La cronaca raccontata in questa
mostra trova luce e risalto nella necessità di riconoscere, nelle rovine, gli
elementi della storia… che, anche se distrutti, modificati, trasformati,
sopravvivono perché appartengono
alla sfera delle persone , ai loro sentimenti.
La forza di questo lavoro sta in
questo, nella possibilità di dimostrare come si possa fare fumetto raccontando
di avvenimenti sicuramente tristi, lasciando al lettore una sensazione di
coinvolgimento, partecipazione, ma anche di leggerezza profonda.
Buona Visione, Bottecchia Vincenzo.
SACILE Aprile 2016